Chi l’ha detto che, nella scuola media, insegnare Scienze significa non poter insegnare Fisica della Materia…?
Come ho più volte affermato, tutto sta nel proporre gli argomenti 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘥𝘰𝘷𝘶𝘵𝘰 𝘭𝘪𝘯𝘨𝘶𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰. Inutile dirlo.. è SEMPRE una questione di linguaggio. Insegnare Fisica nella scuola secondaria di primo grado è bellissimo perché obbliga il docente alla fatica… o delizia… di dover inventare le rappresentazioni adeguate alla capacità razionale e di astrazione degli studenti che ha di fronte. E allora si dovrà rinunciare a quasi tutte le formule, che implicano una conoscenza matematica ancora di là da venire, a beneficio di 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙞 𝙢𝙤𝙙𝙚𝙡𝙡𝙞. Questa mattina, il prof Corti ha quindi spiegato – nella sua classe prima – la straordinaria portata dell’ipotesi di Rutherford riguardante la struttura atomica. Andando oltre il modello atomico “panettone con le uvette” di Thomson, Rutherford dimostrò la sostanziale ‘vuotezza’ dell’atomo, immaginando ed effettuando un esperimento epocale, bombardando una sottile lamina metallica con nuclei di elio e conteggiando poi la percentuale di essi che raggiungevano ed impressionavano una lastra fotografica posta ‘dietro’ la lamina.
In aula, tuttavia, gli studenti hanno visto un telaio di legno (nel quale erano tirati fili di nylon verticali) a dare l’immagine della lamina metallica, palline da ping-pong a rappresentare il nucleo dell’atomo e… si sono trovati pronti a lanciare piccole palline (debitamente igienizzate!), come fossero novelle particelle alfa!!!!
In prima, questa mattina, ho visto in azione una potentissima 𝙢𝙚𝙩𝙖𝙛𝙤𝙧𝙖. E studenti che CAPIVANO e quindi IMPARAVANO.
Simona Butò