In occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino, abbiamo avuto l’onore di ospitare il giornalista Luigi Geninazzi, testimone oculare di “una storia che è più avvincente di un romanzo”. Ecco come racconta questo incontro una ragazza di seconda media.
“Sono stata entusiasta fin da subito della notizia dataci dalla professoressa Mengoni in relazione all’incontro che noi studenti di seconda e terza media avremmo avuto in auditorium con un famoso giornalista esperto di politica internazionale. Infatti, non vedevo l’ora di ascoltare il racconto di alcuni importanti avvenimenti del Novecento dalla voce di chi, con la sua penna, li ha descritti. Avevo molte aspettative e devo dire che non sono rimasta delusa, anzi…
Il giornalista Luigi Geninazzi scrive per “Avvenire”, un importante quotidiano nazionale fondato a Milano nel ’68. È venuto per parlarci della Guerra Fredda, un periodo storico che mi incuriosisce particolarmente perché continua a influenzare gli attuali rapporti fra gli stati.
Geninazzi ha esordito con queste parole: “spesso la realtà supera la fantasia” e seguendo il suo incontro ho potuto comprendere più a fondo il significato della sua frase. Infatti, avvenimenti come la costruzione di un muro per dividere una nazione, la corsa agli armamenti nucleari da parte degli stati per affermare la propria potenza non erano immaginabili da chi avesse vissuto prima di quel periodo.
Geninazzi ci ha parlato anche dei numerosi tentativi di riconquista della libertà compiuti da alcuni movimenti dopo la fine della Seconda guerra mondiale fino alla caduta del muro nell’89. Tutti sono stati soffocati nel sangue, la primavera di Praga in particolare.
Abbiamo approfondito anche alcuni aspetti economici legati alla scarsa produzione di beni essenziali e al dilagare di una grande povertà nella popolazione. File e file di persone aspettavano al freddo fuori dai negozi per trovare poi solo scaffali vuot
Il giornalista ci ha aiutato inoltre a capire il ruolo fondamentale svolto dal papa polacco Karol Jòzef Wojtyla che segnerà una svolta decisiva nella ripresa del dialogo con i paesi dell’Est e contribuirà alla caduta dell’URSS nel ’91, rompendo la spirale dell’odio che divideva in due blocchi contrapposti i paesi dell’Est e dell’Ovest.
Questo incontro mi ha fatto riflettere sul fatto che l’uomo, nonostante i progressi della scienza e della tecnica, non sia ancora capace, nemmeno ai giorni nostri, di costruire una società fondata sulla cooperazione tra i popoli e sulla condivisione delle ricchezze della terra. Muri, campi profughi, gulag fanno parte ancora oggi della triste realtà che affligge la vita di milioni di uomini, donne e bambini. Grazie alla penna di giornalisti come Luigi Geninazzi possiamo venire a conoscenza di queste terribili tragedie e interrogare la nostra coscienza di ragazzi chiamati a costruire un futuro migliore”.
Francesca Corneo II B