“Benedetto sia il lunedì!”. Affermazione strana, controcorrente, stonata. Eppure questo è l’augurio dell’arcivescovo Delpini a pochi giorni dalla riapertura delle
scuole. E il mattino del 14 settembre è stato proprio questo per la Scuola San Carlo, che dai suoi cortili, dai suoi corridoi, dalle sue aule ha ricominciato a far rumore, a parlare, a “dire bene”, a dire di un bene, “presente atteso, sperato”.
Alle 9:00 l’appuntamento con i ragazzi di prima media e i loro genitori: occhi spalancati e sorrisi dietro le mascherine che, come ha suggerito la Preside nel suo discorso di apertura, in qualche modo ricordano il colore, la profondità del cielo.
Poco dopo arrivano anche i ragazzi di II e di III ed è bellissimo rivedersi dal vivo, “in presenza”, come ormai si suol dire.
Si rispettano le distanze che però, invece di essere un limite, possono diventare risorsa, occasione: e allora si può tendere l’orecchio insieme e cantare più forte, si può vincere il gioco se si sfrutta bene il distanziamento, si può gustare un video che racconta la bellezza dell’affacciarsi alla finestra, del guardare fuori, del far entrare la luce. Luce del sole di questo “benedetto lunedì”. E domani? E dopodomani? E ogni giorno? “Sarà mattino e ricomincerà l’inaudita scoperta, l’apertura alle cose”. Questi versi di Cesare Pavese sono lo slogan che accompagnerà studenti e insegnanti durante quest’anno, l’anno in cui si ricomincia con un’attesa e una speranza grandi. Per diventare grandi.
(Chiara Tradigo)